La trasformazione passa dal digitale
Il Covid-19 ha segnato uno spartiacque nella digital health. L’aumento delle iniziative di telemedicina, dovuto alle difficoltà per i pazienti di accedere ai centri clinici e ospedalieri nelle fasi del lockdown, ha dato una spinta senza precedenti alla digital transformation.
L’uso di servizi come televisite, trial clinici completamente in digitale e programmi di patient support per l’assistenza da remoto fornita da team specializzati sono diventati strumenti ormai ordinari. La tecnologia non è più una features d’élite, usata e conosciuta da pochi, ma si è trasformata in un affidabile e sempre più essenziale strumento di health assistance.
Questa transizione culturale prima che digitale vede impegnate le imprese del farmaco attraverso investimenti in nuove competenze e inediti percorsi di ricerca e di cura che miglioreranno la qualità del lavoro degli operatori sanitari e sensibilmente la vita dei pazienti.
L’aumento dell’importanza della digitalizzazione nel 2020 si può notare dagli investimenti in tecnologie e servizi di trasformazione digitale che secondo Statista, ammontano a 1.31 trilioni di dollari in tutto il mondo. Si stima che nel 2022 salirà a 1.78 trilioni di dollari.
“Questa dinamica influenza anche il modo in cui si affrontano i temi legati al core business aziendale”, spiega Daniele Rizzo, Head of Global ICT and Digital Transformation Dompé farmaceutici. “Da qui la decisione della nostra azienda di investire nel digitale, a partire dal progetto Exscalate - piattaforma intelligente per il supercalcolo tra le più potenti al mondo, per l’identificazione di nuove molecole farmacologiche - arrivando alla realizzazione di un nuovo protocollo in telemedicina grazie al quale abbiamo garantito la continuità dei nostri studi clinici durante la pandemia”.
“Il macro obiettivo a cui stiamo lavorando è saldare il dominio tecnologico interno con i modelli più avanzati di utilizzo del digitale. Le informazioni prodotte oggi sono tantissime e per condividerle sono necessari protocolli molto più fluidi resi possibili solo grazie ai canali digital. Un esempio sono i profili di cura tradizionali combinati con le rilevazioni biometriche IoT più recenti e su base continua, che sono materia di ulteriore conoscenza per strumenti analitici, statistici e predittivi di molte nuove applicazioni digitali”, spiega Rizzo. In questo modo la digitalizzazione è presente lungo tutta la filiera: dalla ricerca, ai trial clinici, alla commercializzazione del farmaco.
La trasformazione digitale rappresenta una sfida che ha bisogno però di un ulteriore tassello, come ci ha insegnato la pandemia da covid-19: dati organizzati e accessibili per migliorare le cure, la prevenzione di malattie e di eventi pandemici virali o batterici. Dati a tutela della salute pubblica, nel pieno rispetto della privacy.
Nel settore farmaceutico infatti sono alte le responsabilità, dove il regolatorio, compliance e legal giocano un ruolo fondamentale. “In cantiere abbiamo un progetto di journey to cloud- una risorsa finora sottoutilizzata, ma in grado di offrire un’opportunità incredibile di qualità e di industrializzazione di servizi di base senza venir meno a qualità e sicurezza. Rispettando i vincoli specifici del settore farmaceutico ambiamo a completare la migrazione verso questo tipo di sistema” sottolinea l’Head of Global ICT and Digital Transformation Dompé.
In un’azienda in crescita come Dompé, il digitale è una vera e propria opportunità strategica che permetterà di dare maggiore velocità ed efficienza ai processi di ricerca, di assicurare continuità operativa, di condividere informazioni in cloud e implementare piattaforme di collaborazione con medici e pazienti.