La sicurezza digitale

05/10/2021

Nell’epoca dell’interconnessione e dell’impresa 4.0, il tema della sicurezza informatica è diventato fondamentale all’interno delle realtà aziendali. Il passaggio al cloud, lo smart working, la digitalizzazione dei processi sono stati step fondamentali che ci hanno trasformato in un’azienda sicuramente più smart, ma hanno allo stesso tempo alzato il livello di rischio a cui i nostri dati sono esposti. Per questo grazie alla guida di Daniele Rizzo, CIO e Head of Global ICT & Digital Transformation, ci impegniamo ogni giorno ad assicurare un’adeguata protezione dei nostri dati digitali e processi produttivi.

Si effettuano analisi del rischio e controlli preventivi per identificare eventuali minacce e si incentiva tra i nostri dipendenti l’adozione di una cultura della sicurezza. “Da quando sono arrivato in Dompé ho voluto creare dei momenti di riflessione, di condivisione e di consapevolezza legati alla security, per approfondire di cosa si tratta e discutere gli eventuali rischi che corriamo se non affrontiamo tutta una serie di situazioni assicurandoci un adeguato livello di protezione, informatico e non solo” spiega Daniele Rizzo. Una security quindi, che passa prima di tutto dai comportamenti dei dipendenti a da un nuovo modello di pensiero.

Secondo i dati di Statista, nel 2020 ci sono stati quasi 30mila incidenti di sicurezza informatica in tutto il mondo e l’Healthcare rientra tra i 10 settori industriali più colpiti ed è al terzo posto tra i più bersagliati dallo spionaggio informatico.

Per Dompé farmaceutici il tema della sicurezza è globale, operando non solo in Italia, ma anche in Stati Uniti e Cina. “La grande minaccia nel nostro settore è il ransomware, un vero e proprio crimine assimilabile al ricatto con il blocco, o peggio il sabotaggio, dell’attività produttiva e della supply chain, con il rischio di minare la business continuity. Compromettere l’infrastruttura IT è come togliere la rete elettrica: il livello di automazione di un’azienda come la nostra è tale da non consentire di restare fermi per più di un certo tempo” spiega Daniele Rizzo. Infatti, garantire il funzionamento complessivo della supply chain è vitale, per l’azienda e i nostri pazienti. L’ipotesi di vedere un blocco non è contemplata: nel nostro impianto di produzione a L’Aquila viene creato e spedito in tutto il mondo il nostro farmaco biotech per il trattamento di una malattia rara. I pazienti, in attesa di ricevere la loro dose, non possono aspettare perchè se si ritarda o si salta una somministrazione, tutta la terapia è compromessa.

Secondo Daniele Rizzo è necessario “difendere l’operatività quotidiana, la produzione, il lavoro e la disponibilità delle risorse informatiche, gli stabilimenti e tutti i processi che sono legati all’uso dei sistemi informatici. Perché senza questi sistemi non potremmo produrre.”

Sicuramente mettere a punto misure di sicurezza efficaci, che garantiscano una buona protezione, ha un costo, ma soprattutto un valore. Un valore che diventa inquantificabile per le persone in attesa delle nostre soluzioni terapeutiche. Per questo Dompé farmaceutici considera il proprio impegno nella sicurezza digitale un vero e proprio investimento per il futuro della nostra azienda e dei nostri pazienti.

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