L’impegno ambientale di Dompé farmaceutici
L’azienda non può esistere fuori dal suo territorio. E proprio per questo oggi deve impegnarsi a proteggere l’habitat in cui vive l’uomo, con l'abbattimento delle emissioni inquinanti, il riciclo dei materiali utilizzati e l’ottimizzazione dei consumi energetici. Dompé è fortemente legata al territorio abruzzese dove, 30 anni fa, ha inaugurato l’hub produttivo da cui rifornisce tutti i suoi mercati. Ed è per questo che nelle sue strategie di sviluppo, la sostenibilità ambientale è sempre andata a braccetto con la salute umana.
Alla fine del 2022 l’azienda ha avviato un nuovo piano di investimenti sul fronte ambientale di oltre tre milioni di euro. Entro la fine del 2023, presso lo stabilimento di produzione di Via Campo di Pile a L’Aquila, entrerà in funzione un impianto di trigenerazione di ultima generazione. Grazie a questo upgrade il 70% del fabbisogno energetico del sito produttivo, che si estende su una superficie di 170mila metri quadrati, sarà prodotto localmente da fonti sostenibili. Oltre agli uffici, qui sono ospitati i laboratori di ricerca e sviluppo e gli impianti nei quali vengono prodotti, all’anno, oltre 1.500 tonnellate di granulato, oltre 2 milioni di litri di gocce e sciroppi, per un totale di 700 milioni di dosi all’anno fra farmaci da banco, farmaci da prescrizione e dispositivi medici.
“Il sistema - spiega il Chief Industrial Officer Stefano Arena - ci permetterà, con un’unica ‘reazione’, di produrre energia elettrica, acqua calda e vapore, e alimentare gli impianti di condizionamento della temperatura e dell’umidità che devono essere necessariamente controllati in un’azienda biofarmaceutica”.
Fra le caratteristiche peculiari del nuovo impianto si segnala l’essere Hydrogen Ready. “Già il fatto di utilizzare, al momento, il metano, che è considerato il combustibile più pulito fra le fonti di energia fossile, rende sostenibile questo impianto di trigenerazione. Quando i fornitori di gas naturale riusciranno a proporre l’idrogeno attraverso le loro reti, allora sarà possibile passare facilmente a questa nuova fonte ancora più ecologica. Anche tutte le nuove caldaie che stiamo installando hanno bruciatori Hydrogen Ready”.
A rendere un impianto di trigenerazione ancor più un fattore di ecosostenibilità è l’autonomia energetica che consente di ottenere da parte di un’azienda. “Contiamo - afferma Arena - di raggiungere almeno il 70 percento di autonomia energetica. Questo, da una parte consentirà di risparmiare sui costi dell’energia (divenuti un grande problema per tutti negli ultimi due anni), dall’altra ci permetterà di ridurre il nostro carbon footprint”. Dompé mira, infatti, grazie all’impianto di trigenerazione a diminuire le emissioni di anidride carbonica del 4,5 percento, corrispondente a un impatto di 400 tonnellate di CO2.
“Oltre a questa - conclude Arena - abbiamo intrapreso già negli anni passati, e abbiamo in corso, molte altre piccole e grandi iniziative per l’ecosostenibilità. Da qualche anno, ad esempio, riusciamo a depurare tutta l’acqua di scarto delle lavorazioni e stiamo progettando di utilizzare buona parte di questa acqua per l’irrigazione dei terreni circostanti. Per tornare all’energia elettrica, siamo interessati a capire come potremmo inserirci nel processo che, nei prossimi anni, porterà alla nascita di comunità energetiche rinnovabili. Più in termini di consumatori - dato che l’industria farmaceutica è energivora - che di produttori”.