L'Aquila: Una produzione sempre più green e biotech
“Lo stabilimento dell'Aquila è stato l’investimento più grande della mia famiglia”, sottolinea Sergio Dompé, Presidente esecutivo Dompé farmaceutici. Era il 21 giugno 1993 quando l’impianto di Via Campo di Pile aprì per la prima volta i cancelli ospitando tra gli altri, il Presidente Oscar Luigi Scalfaro e il Nobel per la medicina, Rita Levi Montalcini. “Dopo 30 anni voglio ribadire la mia gratitudine alle persone che ogni giorno hanno contribuiscono a renderlo migliore e più competitivo - continua Dompé - sono le persone che. grazie alla loro dedizione, hanno permesso lo sviluppo di un’azienda che oggi è percepita come una delle realtà più innovative in Europa e nel mondo”.
Inizialmente incentrato sulla produzione di farmaci per la Primary Care, anche il polo produttivo si è trasformato con l’evolversi del settore e della società espandendo lo spazio dedicato al biotech.
Oggi il polo aquilano ospita due aree di produzione separate: una dedicata alla produzione, controllo e rilascio di farmaci tradizionali (primary & specialty care) e una per lo sviluppo la produzione e il controllo di proteine ricombinanti come l’NGF, il principio attivo alla base del prodotto approvato da FDA per il mercato USA nel quale Dompé è entrata nel 2017.
Nei 170.000 metri quadri delle aree produttive di Campo di Pile vengono confezionate 700 milioni di dosi l’anno, oltre 1.500 tonnellate di granulati, 3,5 milioni di litri di liquidi orali, per un totale di 46 milioni di confezioni, distribuite in più di 23 paesi in tutto il mondo.
Nel 2023 il sito accoglie più di 300 dipendenti, per il 40% donne e per il 48% laureati.
“Il rispetto dell'ambiente e del territorio è parte integrante dei nostri valori - sottolinea Stefano Arena, Chief Industrial Officer Dompé farmaceutici - L’azienda sta infatti investendo sulla riduzione dell’impatto ambientale attraverso l’efficientamento energetico degli impianti esistenti, l'installazione di nuove tecnologie ad elevato rendimento per la riduzione dei consumi. Nel corso del 2023 verrà completata l’installazione di un impianto di trigenerazione di ultima generazione, in grado di autoprodurre il 70% dei fabbisogni energetici del sito ed abbattere le emissioni di CO2 ”