Oltre la farmaceutica. In ventimila documenti la fotografia dell'Italia
L'azienda ha 131 anni, online l'archivio storico
Il contributo culturale
Dal '47 al '62 la rivista che ospitò anche articoli di Montanelli, Buzzati e Ungaretti
Ventimila documenti di un'azienda raccontano l'evoluzione dell'industria farmaceutica nazionale e della cultura economica italiana. La Fondazione Dompé ha recuperato, catalogato e digitalizzato il suo archivio storico. Ora disponibile online sul sito fondazionedompe.org e sul suo canale Instagram (fondazionedompe).
«Appena l'emergenza pandemica sarà finita, saranno consultabili anche nella sede milanese (via Santa Lucia, 6) — annuncia Sergio Dompé, presidente della Fondazione Dompé e di Dompé Farmaceutici — gli originali di carteggi, fotografie, campagne pubblicitarie, film, oggetti e riviste che ricostruiscono 131 anni di storia aziendale». Uno spaccato della cultura italiana a tutto tondo. Compresi 65 numeri di «Bellezza d'Italia», la rivista fondata nel 1947 da Franco Dompé e diretta dall'artista e designer Franco Grignani. Una forma di «brand journalism» ante litteram che, fino al 1962, ha regalato ai medici momenti di evasione con articoli su arte, turismo, sport e approfondimenti su una regione o una città italiana. Da un affresco di piazza di Spagna scritto da Orlo Vergani al «Viaggio alla Città Santa» di Federico Patellani; da un racconto di Dino Buzzati a un articolo di Camilla Cederna sulla moda femminile in montagna. Ma anche contributi di altre grandi firme, come Ungaretti e Montanelli.
«Bellezza d'Italia» è una delle tante espressioni delle menti innovative della famiglia che alla fine del XIX secolo introdusse in Italia il modello anglosassone di produzione farmaceutica. Dal primo laboratorio alle Farmacie Inglesi Dompé aperti tra il 1890 e il 1924 da Gian Antonio e Onorato. Dal primo sito produttivo, in via San Martino a Milano, al boom industriale del dopoguerra, quando l'azienda diventò leader nella produzione di specialità farmaceutiche in fiale. Fino al L'obiettivo Franco Dompé fonda Bellezza d'Italia per promuovere la cultura italiana. Qui la copertina di un numero del 1949 l'ingresso nelle biotecnologie. «Una storia che nei tempi più recenti — sottolinea il Presidente — è punteggiata da due tappe fondamentali. Lo sviluppo del primo farmaco, oggi utilizzato in tutto il mondo per trattare una rara malattia dell'occhio, basato sul Nerve Growth Factor che valse il Nobel a Rita Levi Montalcini. E la promozione del Consorzio Exscalate4CoV che, a partire dalla biblioteca molecolare e dall'intelligenza artificiale, ha introdotto un possibile trattamento farmacologico per il Covid 19». Una traiettoria molto lunga che accende la luce in fondo al tunnel. «L'Archivio Dompé ripercorre il tragico periodo della guerra. Ma anche gli anni che ci videro promotori della ripresa, con lo sviluppo di una produzione trainata da investimenti in ricerca e innovazione e l'evoluzione di farmaci efficaci nella cura delle malattie. Riguardando quella storia — suggerisce Dompé — ritroviamo la speranza che la conoscenza di tutta la comunità scientifica internazionale, per la prima volta alleata per sconfiggere il virus nel più breve tempo possibile, possa trainare anche la ripresa economica».