Il supercomputing mette il turbo alla ricerca di nuove terapie

27/09/2022

Scoprire come sfruttare al massimo i fenomeni dell'infini­tamente piccolo richiede sforzi enormemente grandi. Incom­benze che possono essere por­tate a termine solo con l' aiuto di tecnologie non convenziona­li: i «supercomputer». Parlia­mo di grandi infrastrutture in­formatiche che solo poche in­dustrie o enti di ricerca posso­no possedere internamente, ma che sempre piu spesso so­no realizzate da alleanze nazio­nali e internazionali. Come e ii caso di EuroCC, una piattafor­ma di servizi legati all' «High Performance Computing» (I-IPC) e ai «Big Data» con cen­tro di competenza ii Cineca, Consorzio Interuniversitario senza scopo di lucro formato da 112 enti pubblici con sede a Bologna. EuroCC, che a fine anno chiudera ii suo primo ciclo di lavoro, e uno dei progetti nati in Europa nell'ambito dell'ini­ziativa Ue per il supercalcolo, la cosiddetta «I-IPC Joint Under­taking». Tra i partner italiani c'è Dompé farmaceutici. «Insie­me a altri partner industriali del calibro di Leonardo ed Eni - spiega Domenico Bonanni, Exscalate Discovery Platform Specialist dell'azienda, ed esperto di chimica computazio­nale -contrihuiamo alla crea­zione di competenze e servizi specializzati in ambito HPC. Nella specifico, sono quattro i temi di ricerca che stiamo esplorando insieme al Cineca, negli ambiti della Dinamica Molecolare, del Deep Learning, del Quantum Computinge del­ta Fluidodinamica Computa­zionale».
L'azienda biofarmaceutica italiana si e gia distinta in pas­sato per la vocazione a investi­re nella «trasformazione digita­le». E nel farlo, oltre a lanciare proprie iniziative ( come la piat­taforma Exscalate per la drug discovery, ossia l'individuazione automatizzata di molecole potenzialmente in grado di affrontare determinate sfide terapeutiche ), ha da sempre adottato un approccio open innovation collaborando con accademie, centri di ricerca e start-up. «La rete di collaborazioni consolidata dalla partecipazio­ne a progetti come EuroCC ha un ruolo fondamentale nelle nostre ricerche. Se siamo e re­stiamo competitivi a livello in­ternazionale nell'ambito della drug discovery computazionale lo dobbiamo anche ai nostri partner. Vorrei citare un esem­pio per tutti: I' efficacia terapeu­tica recentemente confermata da due studi clinici della mole­cola di Raloxifene, identificata dal consorzio Exscalate4CoV come potenziale trattamento domiciliare per i casi lievi e mo­derati di Covid-19». Altrettanto entusiasmante si è rivelato il primo bilancio dell'esperienza EuroCC. «Due dei quattro progetti avviati da Dompé sulla dinamica molecolare e il quantum computing, hanno gia prodotto risultati confluiti in due studi che, nelle prossime settimane saranno sottomessi al vaglio di una rivista scientifica internazionale e un terzo lavoro e in scrittura. Il progetto di ricerca nella fluido­dinamica computazionale ci permettera, entro 6 mesi, di ri­durre gli scarti dei processi pro­duttivi di un farmaco con la previsione della dimensione media delle particelle di granu­lato e le relative traiettorie, in funzione dei valori dei parame­tri di processo selezionabili dall'operatore di produzione. Infine, sviluppando quanta gia presente in letteratura scientifi­ca, ii progetto di ricerca sul Deep Learning ha data vita a un tool per la predizione della conformazione piu probabile di una molecola all'interno di una proteina d'interesse terapeutico».

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