Farmaco per combattere il Covid. Alla Dompé lo studio del futuro
Il San Salvatore partecipa alla sperimentazione avviata dal consorzio di cui fa parte l'azienda aquilana. L'Alfa autorizza la terza fase del progetto che mira a bloccare la malattia nei pazienti con sintomi lievi
Entra nella fase 3 lo studio clinico sul farmaco a base di Raloxifene efficace per la cura dei pazienti Covid paucisintomatici. A dare il via libera al nuovo livello di sperimentazione è stata l'Aifa, l'Agenzia Italiana del Farmaco, che ha cosi sancito un ulteriore passo in avanti per il progetto Exscalate4Cov, sostenuto dalla Commissione europea, e portato avanti all'omonimo consorzio di cui è capofila l'azienda aquilana Dompé farmaceutici. Lo studio clinico a livello nazionale è coordinato dallo Spallanzani di Roma con centri ospedalieri attivi a Milano e Bergamo (Humanitas), Torino (Le Molinette), Napoli (Monaldi) e L'Aquila (San Salvatore). Lo studio, tra l'altro, partirà a breve anche in Francia.
Lo studio. I dati preliminari indicano che il Raloxifene potrebbe essere efficace nel bloccare la replicazione del virus nelle cellule e potrebbe quindi contrastare la progressione della malattia. Potrebbe inoltre esercitare un'azione positiva sul sistema immunitario, favorendo la naturale risposta dell'organismo all'infezione. ll Raloxifene è stato selezionato per la sua sicurezza e il suo profilo tossicologico ben noto, trattandosi di una molecola registrata e già utilizzata in farmaci in commercio per il trattamento e la prevenzione dell'osteoporosi nelle donne dopo la menopausa. ll protocollo sanitario coinvolge i medici di base che possono inserire i positivi al Covid nel trattamento farmacologico. Possono essere coinvolti pazienti paucisintomatici, ovvero con almeno uno dei sintomi, da lievi a moderati.
La tecnologia. Il trattamento è supportato dalla telemedicina grazie al kit che consente di monitorare l'evoluzione della malattia in tempo reale con gli ospedali coinvolti. Il kit è consegnato a domicilio ed è composto da tre strumenti digitali per il controllo di pressione arteriosa, frequenza cardiaca, ossimetria transcutanea e temperatura corporea. Tutti i pazienti potranno inoltre comunicare con il medico attraverso un tablet fornito al momento dell'arruolamento. Il protocollo prevede anche una visita a domicilio settimanale da parte dello staff sanitario per il tampone e il prelievo ematico di controllo. I principali requisiti da soddisfare per poter essere inseriti nello studio sono: età 40 anni; sia maschi che femmine e positività a tampone molecolare da non oltre 10 giorni. Quadro clinico paucisintomatico senza necessità di ricovero nella struttura ospedaliera.
Il San Salvatore. «All'Aquila abbiamo al momento 15 pazienti arruolati nello studio, allo scopo di valutare l'efficacia e la tollerabilità del Raloxifene nel trattamento dei pazienti affetti da Covid-19 paucisintomatici, in modo da evitare il passaggio a espressioni di malattia più gravi che richiedano l'ospedalizzazione», spiega Franco Marinangeli, dirigente del reparto di Rianimazione del San Salvatore. «Essere coinvolti come AsI e come polo universitario in questo studio con altri centri d'eccellenza in Italia è motivo di grande orgoglio per la nostra regione. I dati saranno valutati da un monitor esterno e quindi ne conosceremo i risultati. Visto l'elevato numero di pazienti arruolati a livello nazionale sono fiducioso nell'affidabilità dello studio. È molto importante perché utilizza in maniera massiccia la telemedicina. Questo vuol dire poter monitorare giornalmente i parametri vitali dei pazienti che poi sono trasferiti a una piattaforma centralizzata. Si ha così il continuo controllo dello stato di salute senza bisogno di entrare in contatto fisico con i pazienti. Un altro aspetto importante è che nel corso dello studio vengono anche eseguiti ben quattro tamponi su ogni paziente».