Dompé punta sulla consapevolezza in una fase di forte cambiamento
•Consapevolezza di sé, capacità di leadership, predisposizione al dialogo e all'inclusione degli altri nelle loro diversità, e disponibilità ad affrontare con rapidità situazioni complesse senza la pretesa di aver sempre subito chiaro il quadro della situazione e le risposte pronte. Sono alcune delle caratteristiche oggi necessarie a chi lavora in aziende che intraprendono percorsi di profonda trasformazione della propria identità e del proprio business. Un esempio è Dompé farmaceutici. «Negli ultimi quattro anni - racconta Margherita Treves, Head of IIr Business Partners - Dompé è cambiata moltissimo. Siamo passati da azienda farmaceutica italiana impegnata soprattutto nella primary care a multinazionale biotech con una rilevante parte del fatturato negli Usa, una ti di forza e debolezza. «Questa attività - spiega la Head of HR Business Partners di Domplessità che si ritrova solo in realtà molto più grandi. Ci occupiamo di tutto: dalla ricerca e sviluppo alla produzione, alla commercializzazione». Per sostenere questa rivoluzione, il top management e la direzione Human Resource di Dompé hanno dovuto adottare un approccio innovativo. «Come HR - spiega Treves - abbiamo capito che dovevamo trovare un modo perché tutta pé - ci ha permesso di lavorare sulle tematiche del feedback e dell'ascolto, attività che ci permettono di capire noi stessi e chi si ha di fronte; noi, con i l'azienda, comprese quindi le persone che vi lavorano, conoscesse se stessa». Da qui è iniziato un impegno crescente verso la formazione, soprattutto nell'ambito delle soft skill, le abilità personali che non riguardano le competenze culturali e tecnico-professionali, ma quelle di carattere relazionale, comunicativo, comportamentale e psicologico. Nel 2021 è iniziato un percorso che ha coinvolto circa startup in Cina, un hub con diverse funzioni aziendali corpo rate in Albania e così via. Pur essendo un'azienda di 800 persone, Dompé oggi ha una commetà del personale con l'utilizzo dello strumento interattivo Myers-Briggs Type Indicator (Mbti), che permette a chiunque, con l'invio e la ricezione di feedback, di farsi un quadro della propria personalità, riconoscere i propri obiettivi, punnostri obiettivi di crescita professionale, e la mission dell'azienda. Tutti aspetti molto importanti, soprattutto in un'azienda biotech, dove le priorità e le persone cambiano molto velocemente». Un altro programma di formazione molto interessante è Leadership Academy, rivolto al middle management. «La filosofia di base - chiarisce Treves - è che un "capo" deve adottare uno stile di leadership autentico, e non scimmiottare uno dei modelli già noti, come ad esempio quello direttivo e quello paternalistico. Anche per realizzare questo obiettivo, quindi, è un prerequisito capire chi siamo noi, quali sono i nostri punti di forza e di debolezza e i nostri asset valoriali. I capi migliori sono quelli più "in asse" con se stessi». Il tema della leadership, comunque, non è importante solo per chi dirige, ma per tutti. «Soprattutto in un'azienda nella quale - come sottolinea Treves - si trova bene chi è veloce, pronto ad alzare la mano, disposto ad affrontare anche situazioni in cui non tutto è già ben definito e ordinato, ma in cui occorre prendersi dei rischi. Dompé è un mondo di opportunità, ma occorre essere in grado di coglierle». Un esempio di aiuti ai quali l'azienda fa ampio ricorso sono i coach. «Dompé - conclude la Head of HR Business Partners - ha ben chiaro in mente cosa significhi il coaching. I capi devono avere sì capacità di ascolto, ma in certe situazioni, soprattutto quando si devono affrontare sfide molto importanti, sono necessarie figure terze, in grado di vedere le cose dall'esterno, e aiutare a valorizzare potenzialità personali utilizzando competenze specifiche. Insomma, investiamo molto sul capitale umano perché vorremmo che il rapporto tra azienda e collaboratori fosse come un matrimonio. Comunque sia, ci teniamo a essere un'azienda attrattiva verso i talenti».