Covid, telemedicina al via per i pazienti meno gravi
L’Aquila città pilota (con altre 5 in Italia): saranno coinvolti 450 contagiati Kit e farmaco a casa: il collegamento con il medico assicurato tramite tablet
L’Aquila città pilota nella telemedicina per la cura dei pazienti Covid. Grazie alla presenza dello stabilimento Dompé e alla collaborazione con l’ospedale San Salvatore, sta per partire un progetto innovativo, che coinvolge anche Roma, Milano, Torino, Bergamo e Napoli. Un’iniziativa utile, perché consente di tenere monitorati i parametri dei malati positivi e con sintomi non gravi, anche se isolati in casa. Il protocollo, promosso dal consorzio pubblico-privato Exscalate4Cov guidato da Dompé farmaceutici, prevede, oltre al monitoraggio attraverso un kit che viene consegnato a domicilio, anche il trattamento farmacologico a base di Raloxifene, il cui studio clinico è stato autorizzato lo scorso ottobre dall’Aifa. Responsabile dello studio all’Aquila è il primario di Terapia Intensiva Franco Marinangeli.
SCELTA DEI PAZIENTI. Il progetto coinvolgerà circa 450 pazienti nelle città dove verrà sperimentato: saranno i medici di base a inserire (se idoneo) un paziente positivo paucisintomatico (ovvero con almeno uno dei seguenti sintomi, da lievi a moderati: febbre, dispnea, mal di testa, tosse, congiuntivite, vomito, diarrea, dolori muscolari o corporei o altri sintomi riconducibili al quadro clinico del Covid-19) in questo nuovo protocollo sanitario in stretto contatto con la struttura ospedaliera collegata. Il medico di base avrà a disposizione una linea telefonica dedicata e i principali requisiti sono un’età uguale o superiore a 40 anni, sia uomini che donne, con una positività riscontrata da tampone molecolare da non oltre 10 giorni e un quadro clinico che non impone la necessità di ricovero nelle strutture ospedaliere.
COME FUNZIONA. Il protocollo prevede un trattamento farmacologico a base di Raloxifene e la dotazione di un kit di monitoraggio, che verrà consegnato al paziente e che informerà lo staff medico circa l’evoluzione dell’infezione in tempo reale. Il kit è composto da 3 strumenti digitali per il controllo di pressione arteriosa, frequenza cardiaca, ossimetria transcutanea e temperatura corporea. È prevista anche una visita a domicilio settimanale da parte dello staff sanitario per effettuare il tampone e il prelievo ematico di controllo. Tutti i pazienti potranno comunicare con il medico dello studio attraverso un apposito tablet fornito al momento dell’arruolamento. L’attività di raccolta dati e monitoraggio farà riferimento ai seguenti ospedali: San Salvatore all’Aquila, Humanitas (Milano), Gavazzeni (Bergamo), Spallanzani (Roma) e Monaldi (Napoli).
FARMACO SPERIMENTALE. Il protocollo nasce in seno al progetto pan-europeo Exscalate4Cov sostenuto dalla Commissione Europea che, grazie all’utilizzo del supercalcolo, ha individuato il Raloxifene come possibile farmaco per il trattamento del Covid nello stadio paucisintomatico. A ottobre Aifa ha dato il via libera per l’avvio dello studio clinico per valutare l’effettiva efficacia del farmaco e la sua sicurezza per contrastare la diffusione del virus. Il Raloxifene è una molecola registrata e già utilizzata in farmaci in commercio, su prescrizione, per il trattamento e la prevenzione dell’osteoporosi nelle donne dopo la menopausa. Il file del brevetto dell’utilizzo del Raloxifene per il trattamento di persone affette dal virus è stato depositato il 6 maggio 2020 da Dompé farmaceutici, Fraunhofer Institute e Università di Lovanio.